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Ripensando al viaggio di Capodanno…

Lo Zibaldino dei viaggiatori Recanatesi

Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati”.

Ryszard Kapuscinski, 1932-2007, scrittore polacco

Undici viaggiatori (in ordine sparso: Fiorella, Antonella, Valeria, Eleonora, Nicoletta, Riccardo, Roberto, Emanuele, Filippo, Lorenzo, Alessio) hanno trascorso a Recanati il soggiorno di Capodanno organizzato dal nostro Centro “Ali della Libertà”, alla ricerca di suggestivi incontri ispirati dall’interesse per l’arte e la poesia. Quale miglior occasione per riscoprire Giacomo Leopardi nella sua terra di origine, attraverso tutta l’attualità dei suoi versi. Le emozioni dei viaggiatori sono raccolte qui, in un ricco resoconto ricco e variegato. Ecco le loro voci:

“Ho provato un’emozione di felicità durante il viaggio di andata in treno e passeggiando poi nella casa di Leopardi. Felicità, un’emozione sentita nella pancia”.   

“Ho provato meraviglia, una cosa che ti crea stupore, andare in una città dove è nato un poeta importante. Emozione simile a quella che avevo già sentito a Ravenna con Dante”.      

“Ho provato emozioni attraverso gli occhi, una sensazione visiva, passaggio dalla città alla campagna e poi il mare fino ad arrivare a Recanati. Lo scorrere e il trasformarsi dei viaggi attraverso lo sguardo. Ricchezza visiva”.

“La guida è stata così brava ed è riuscita a spiegare così bene che io, da non vedente, sono riuscita ad immaginare. Sono riuscita a sentirmi vicina a Leopardi perché per lui l’immaginazione era importante.” 

“Emozione grande al museo dell’emigrazione, tanta gente partita dall’Italia, dalle Marche per cercare fortuna all’estero. Ho quasi rivissuto le emozioni di chi partiva per percorrere terre lontane, ho quasi sentito la loro sofferenza nell’essere sradicati dalla terra natia e poi la loro speranza, la ricerca di benessere “. 

“Una cosa veramente emozionante, mi sono sentita contenta ed entusiasta.”

“Colpito molto dai quadri. In particolare mi sono emozionato nell’incontro e conoscenza di un grande come artista come Lorenzo Lotto. L’incontro con un grande artista può emozionare”.

“Mi ha colpito la spiegazione del quadro di Lotto con un gatto, un dettaglio importante.  Mi ha davvero sorpreso che in un quadro ci fosse un gatto. La sorpresa di un elemento animale in un quadro religioso”.

“Gioia e sorpresa sia nel simbolo dell’infinito e la scritta “PRESENTE”: è l’opera di un artista contemporaneo, mi ha emozionato il riprendere il simbolo dell’infinito ed attualizzarlo”.

“Emozionante perché mi ha riportato alla mia infanzia. Viaggiare per me è stato ritornare in una terra dove ero stata molti anni fa”.

“L’argomento emigrazione è stato duro, devo ancora digerire il tutto. Mi ha sorpreso la biblioteca, le spiegazioni della vita del poeta e ho pensato come “anche io posso farcela”. Mi ha colpito il sacrificio di sua madre che in quell’epoca non è stato facile. Ci sono emozioni che devono ancora essere digerite”.

“Io ero già stata a Recanati a 12 anni con mio padre e oggi mi sembrava di essere dentro una fiaba, l’ho vissuto con occhio diverso, felice molto dentro. Poter vivere un ritorno, un vissuto come una storia vissuta con leggerezza, una sorta di narrazione”.

“Mi è come apparso Leopardi, ero sotto la sua statua. Attraverso i suoi racconti mi è apparso il suo mondo”.

Quante suggestioni “costruisce” un viaggio?
Senza contare che al suo interno vengono a crearsi momenti e situazioni che, colmi di tanta bellezza, assumono un sapore davvero particolare, riuscendo a collocarsi in maniera indelebile nei nostri ricordi: un compleanno, un fine anno in compagnia tra canti e balli, un raggio di sole che ci accarezza il volto, un incontro con persone speciali, una attenzione inaspettata… Solo dando significato e valore a tutto questo possiamo trovare la serenità per accogliere anche l’imprevisto, come l’infortunio alla gamba della nostra Fiorella.

Adesso che la dimensione del viaggio entra nel ricordo, ne appare più limpidamente il senso, la sua intensità e ricchezza, che possiamo riassumere proprio in una frase pronunciata da Fiorella alla caposala Blu di Ancona: “Abbiamo fatto faticose salite verso L’INFINITO”.
Ogni riferimento alla casa di Leopardi è assolutamente voluto…

E allora saliamo, fatichiamo verso l’infinito!

 

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