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Un’epidemia che ci fa sentire Comunità

La consapevolezza ci aiuta a ritrovare gli affetti e la vicinanza.

Mai nel passato come in questo lungo periodo di restrizioni, stravolgimento delle abitudini e sofferenza diffusa possiamo sentirci comunità. Una comunità di uomini diversi ma immersi nel medesimo fondale emozionale, uniti da un sottile e tenace filo rosso al di là di spazio e tempo. L’eco delle difficoltà si propaga ovunque, in ogni luogo abitato dall’uomo, al di là del colore della pelle, della cultura, della fede. Ogni abitante del nostro splendido pianeta vive le stesse emozioni poiché appartengono all’intera umanità.
In questa immensità continuano a pulsare innumerevoli cuori, piccole comunità di esistenze, ognuna con la propria identità e tra queste la nostra Cooperativa. Travolti e stravolti dall’ondata di incertezze e dalla confusione spiazzante abbiamo provato a ricompattarci, a stringerci in un abbraccio a distanza utilizzando ogni mezzo a disposizione. Sono fiorite voci, immagini forzatamente mediate da mezzi tecnologici, inizialmente fredde, poi, giorno dopo giorno, sempre più calde e capaci di trasmettere vicinanza. Con fatica e impegno Fraternità e Amicizia si è ritrovata in forme nuove, talvolta non facilmente leggibili, interpretabili ma sempre nell’alveo dell’accoglienza.
Continuiamo ad offrire e a ricevere, in uno scambio vitale, talvolta in piccoli gruppi, talaltra nell’incontro individuale. Alcuni operatori sono più esposti, maggiormente visibili, altri meno, ma tutti, proprio tutti, continuano ad impegnarsi affinché la nostra comunità continui il suo cammino. Oggi siamo giunti ad una tappa obbligata che ha il sapore della sosta ma abbiamo ben chiaro il nostro cammino, il percorso con le persone che frequentano il Centro, le loro famiglie, i loro affetti, così come resta integra la nostra lucidità professionale di operatori attivi nel sociale, responsabili di un compito che resta tra i più nobili dell’umanità: aiutare chi ha più bisogno, con cuore aperto, sincero.
Un antico pensiero buddista, ma che può essere fatto proprio da qualsiasi religione, afferma: “ Fai del bene e dimenticatelo. Ricevi del bene e ricordatelo”.

di Marco Mancini

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