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21 marzo: giornata Internazionale della Poesia

Abbiamo dedicato il 21 marzo alla poesia, poiché la poesia appartiene a tutti

Appartiene all’uomo, e in tutti i tempi, dai più remoti sino ai giorni nostri, i tempi moderni, tecnologici, quest’ultimi apparentemente lontani dall’universo poetico che dischiude e rivela la poesia. La parola lirica non ci abbandona, non può abbandonarci poiché ci abita, dobbiamo soltanto ascoltarla, nutrirla, curarla…Certo, ma come?

Non esiste una scuola per diventare poeti, non una laurea in poesia, e molti straordinari poeti avevano studiato come autodidatti, senza alcun titolo, basti pensare al ragioniere Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975. C’è solo un modo per sentire e vivere la nostra poetica, un modo semplice che nei fatti si rivela non facile.
Si tratta di cambiare il nostro sguardo sulle cose della vita, anche e soprattutto su quelle più semplici, umili. Cosa questa quindi semplice ma non facile, poiché il nostro è spesso uno sguardo distratto, condizionato dalle abitudini, mentre quello del poeta è  lo sguardo dell’attenzione, della profondità, aperto alle sorprese, allo stupore.
Facciamo un esempio: ci troviamo in un parco, o forse in questo periodo è meglio dire che osserviamo un parco dalla finestra della nostra abitazione, notiamo una panchina. Il nostro sguardo, quindi la nostra mente, ci dice che ciò è normale, cioè è cosa usuale trovare una panchina in un parco. Lo sguardo del poeta invece si sofferma sulla panchina, per qualche istante con attenzione, allora succede che la sua immaginazione lo porti a “vedere” le persone che si sono sedute su quella panchina, le loro storie, o magari a “sentire” il tempo trascorso attraverso le “ferite” e i danni subiti dalla panchina.
Quindi, attenzione, immaginazione, ispirazione e…poesia. Da un “semplice” sguardo attento quindi può nascere una poesia. Forse non è un caso che la giornata mondiale della poesia coincida con l’avvio della primavera, stagione simbolo in ogni cultura di rinascita e rinnovamento dopo l’oscurità della stagione invernale: un invito, attraverso il risveglio della natura con i suoi colori accesi, a prendere coscienza di se stessi e ripartire con maggiore slancio, uno slancio poetico verso la vita.

Marco Mancini

Clicca per vedere l’intero video “Fragilità, forza della poesia”, tratto dall’inaugurazione dell’esposizione artistico-poetica “Della Forza della Fragilità”.

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